Da sempre molti cittadini lamentano l’avvio di procedure di questo genere ai propri danni .
Successivamente alla pandemia ed in particolare negli ultimi mesi , sono state avviate numerosissime attività di recupero da parte dell’agenzia delle entrate mediante il pignoramento .
Solo dopo 60 giorni dalla notifica della cartella, l’Esattore può procedere alla riscossione e quindi al pignoramento, e comunque non oltre 1 anno. Se decorre l’anno, l’Esattore deve notificare un sollecito (la cosiddetta “intimazione di pagamento”) senza il quale l’esecuzione forzata è illegittima.
In realtà, dalla notifica della cartella all’effettivo pignoramento trascorrono mesi, se non addirittura anni.
Innanzitutto, l’ufficio deve notificare al contribuente l’avviso di accertamento riferito all’imposta non versata. Può trattarsi di un’imposta o di un tributo dovuto all’Erario (Iva, Irpef, ecc.) oppure agli enti locali (Imu, Tari, bollo auto, ecc.).
Dopodiché, in assenza di pagamento, la “pratica” passa all’ufficio per la riscossione esattoriale, attualmente ricoperto da Agenzia Entrate Riscossione (almeno per le imposte statali). Per le imposte locali, di solito, Comuni e Regioni si avvalgono di società private convenzionate.
All’esattore viene inviato il cosiddetto “ruolo”, un documento che indica l’importo dovuto dal contribuente e l’anno di riferimento.
Quanto può pignorare l’Agenzia delle Entrate?
Esistono dei limiti di pignoramento, previsti però solo in favore dei contribuenti titolari di pensione o di stipendio da lavoro dipendente. In merito ad essi, infatti, la legge stabilisce dei benefici volti a garantire la sussistenza tutte le volte in cui il pignoramento ha ad oggetto le somme versate rispettivamente dall’ente di previdenza (Inps) o dal datore di lavoro.
Per tutti gli altri contribuenti non esistono limiti alla possibilità, per Agenzia Entrate, di pignorare i redditi o il conto corrente. Tanto per fare un esempio, una persona che percepisce mensilmente un canone d’affitto su un appartamento concesso in locazione si può veder pignorare l’intera mensilità versata dall’inquilino.
Quanto può pignorare Agenzia Entrate su un conto corrente?
Se il conto corrente è quello d’appoggio dello stipendio o della pensione, la legge prevede ulteriori limiti al pignoramento. Ciò però solo a condizione che sul conto non vengano versate somme dovute a ulteriori e diversi redditi (ad esempio per canoni di locazione).
Cosa non può pignorare l’Agenzia delle Entrate?
L’Agenzia delle Entrate non può pignorare:
- l’assegno di disoccupazione (la Naspi);
- il reddito di cittadinanza;
- le somme dovute a titolo di sussidio per poveri e invalidi come l’assegno sociale, la pensione sociale o l’assegno di accompagnamento;
- le somme versate per polizze vita.
Saremo al tuo fianco !! 081 7755165 3332535277
Avv. Antonio Esposito .
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