L’elezione del presidente della Repubblica, rappresenta per tutti noi Italiani , un momento di rinnovamento ed auspicio di un futuro migliore. I cambianti globali che stravolgono in modo incisivo la nostra vita quotidiana da circa 10 anni , hanno rappresentato una certa instabilità politica e di conseguenza instabilità sociale.

Forze politiche o movimenti di ispirazione popolare , hanno spesso rimarcato la necessità di stravolgere l’archetipo parlamentare e di aprire lo stesso come una ” scatoletta di tonno”. Il ministro Di Maio ha addirittura chiesto nel corso del settennato dell’attuale presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella , l’impeachment .

La formazione di diversi governi , con la stessa compagine parlamentare, alternando alleanze con schieramenti risultati vincenti alle ultime votazioni, svincolati dagli schieramenti di partenza e poi successivamente passati all’opposizione e/o finiti in maggioranza laddove rappresentavano una minoranza, terminati con la formazione di unico governo con un solo partito all’opposizione devono far riflettere e non poco in merito a quella che si definisce EMERGENZA DEMOCRATICA.

Come sottolineano diversi osservatori, sarà probabilmente dalla quarta votazione che avremo indicazioni utili per il nome del nuovo presidente della Repubblica, questo perché per i primi tre scrutini serve la maggioranza dei due terzi dei grandi elettori (673 voti), mentre dal quarto il quorum si abbassa e basterà la metà più uno (505 voti).

Dopo la prima votazione di lunedì, martedì 25 gennaio il secondo scrutinio inizierà alle 15. Dal 26 gennaio si comincerà alle 11. Si procede con una votazione al giorno a causa delle misure anti-Covid e questo allunga inevitabilmente i tempi. Ogni votazione richiede circa sei ore, perciò i risultati arriveranno intorno alle 21 per i primi due giorni mentre da mercoledì verso le 17.

La frammentarietà dei partiti che rappresentano gli schieramenti in parlamento, la drastica riduzione dei cittadini alla vita pubblica del paese proprio per l’assenza dei grandi partiti e dei fondamentali schiarimenti ideologici ha contribuito ad una “politica” priva di approvazione e/o coesione popolare. Una politica ostaggio di tecnocrati concepiti dai palazzi del potere distanti e completamente avulsi alla realtà politica e sociale della nostra nazione.

Oggi, con le difficoltà elettive prospettate per l’elezione del presidente della Repubblica, il parlamento emerge in tutta la sua debolezza, oggetto di commenti e dirette tv, titoloni di giornali e sconforto tra i cittadini . La “politica” incapace di governare una nazione sempre più spinta verso le sfide globali , cerca a fatica di ricercare un personaggio di “alto profilo” a cui conferire l’incarico di presidente della Repubblica.

Il mio personale auspicio , risiede nella speranza che il prossimo presidente della Repubblica riesca a ridare alla stessa Repubblica , opportuna dignità istituzionale ed altrettanta opportuna dignità “politica”.

Avv. ANTONIO ESPOSITO .

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